Autore: CosaCdiNuovo

L'edicole diventano "Multiservice Points"

AGO NEL CERVELLO SCOPERTO DOPO 80 ANNI

Ago nel cervello scoperto dopo 80 anni in una donna mentre fa una visita medica, non lamentava nessun problema.

La storia arriva dalla Russia, la signora si era recata presso una struttura medica per effettuare una Tac.

Durante l’esame i medici esterrefatti hanno trovato nel cervello una ago di 3 centimetri, hanno chiesto alla donna se sapesse della presenza.

La donna è rimasta sorpresa quanto loro, non sapeva di avere nel cervello un ago lungo 3 centimetri, le hanno chiesto se abbia mai sofferto di mal di testa.

La risposta della donna è stata che non ha mai avuto disturbi di nessun tipo, è sta formulata un’ ipotesi.

I genitori della donna quando lei era molto piccola si crede, dopo pochi giorni dalla nascita, abbiano cercato di ucciderla.

Nata nel periodo della guerra, era pratica molto comune allora disfarsi dei bambini indesiderati, infilando un ago nella fontanella ancora aperta, per provocarne la morte.

“L’ago era penetrato nel lobo parietale sinistro, ma ciò non le ha portato le conseguenze previste”, la bambina è sopravvissuta e non ha mai sofferto di nessun disturbo.

Vivere con un ago nel cervello per 80 anni deve essere stata una scoperta sicuramente scioccante.

Il Ministero della Salute ha tenuto a precisare: “Il corpo estraneo è stato rilevato solo quest’anno durante la tomografia computerizzata”

Come ha indicare che senza quell’esame specifico sarebbe stato impossibile, scoprirne la presenza.

Sia per l’età della signora che per le conseguenze di un eventuale intervento chirurgico, si è pensato di non intervenire e lasciare tutto come è.

SANITA' LISTE INFINITE PERCHE'?

SANITA’ LISTE INFINITE PERCHE’?

SANITA’ LISTE INFINITE PERCHE’? 2,5 milioni di italiani rinunciano a curarsi, tempi di attesa troppo lunghi, si può fare qualcosa?

Prenotare una qualsiasi prestazione medica, nella sanità pubblica, è diventata una vera è propria Odissea, i tempi di attesa sfiorano i 2 anni.

I cittadini si scoraggiano e rinunciano a curarsi, non rivolgendosi nemmeno alla sanità privata, a causa degli elevati costi, che non tutti possono permettersi.

Le conseguenze portano a non fare la giusta prevenzione, non accorgendosi per tempo di un eventuale problema di salute, che poteva essere curato nel giusto tempo.

Allora cosa si può fare, c’è qualche soluzione, chi può intervenire per migliorare la situazione.

Questa domanda è stata fatta al professore Bassetti nella trasmissione TAGADA sulla 7 dalla giornalista Tiziana Panella.

Il professore in parole semplici ha detto che “i medici di base devo tornare a fare i medici“, non possono limitarsi solo a prescrivere visite.

Devo tornare a essere i vecchi medici di famiglia che ti visitavano, ti ascoltavano e cercavano di capire quale è il problema.

Molte persone hanno semplici disturbi possono essere trattati senza che siano prescritte visite in ospedale.

Tutte queste visite prenotate senza una reale necessità, tolgono lo spazio ai pazienti che ne hanno davvero bisogno, che arrivano a non potersi curare per le lunghissime liste d’attesa.

Ci ricorda che in passato non si facevano tutte queste prenotazioni, e ci rammenta che comunque il sistema sanitario non è infallibile.

I cittadini nutrono forti speranze in tal senso, ha concluso il suo intervento facendo un’accorato invito “ai medici di base di tornare a visitare i propri pazienti, e a fare i medici se no la sanità non potrà più uscirne da queste liste infinite“.

UOVO IN CAMICIA IN BRODO

UOVO IN CAMICIA IN BRODO

Uovo in camicia in brodo, è una variante del classico uovo in camicia, fatto con uova fresche, acqua, aceto bianco, sale, pepe e olio di oliva.

L’origine dell’uovo in camicia è incerta, ma secondo certi miti, sarebbero stati i monaci benedettini nel Medioevo a cucinarlo per primi.

Lo prepararono per la prima volta, durante un giorno di festa, le numerose uova portate dai contadini non potevano essere consumate tutte in una volta.

I monaci per consumare le uova con sicurezza, le facevano cuocere in acqua bollente, acidificata con aceto e le servivano su fette di pane raffermo.

Oggi proponiamo questa variante ancora più semplice dell’originale.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE PER L’UOVO IN CAMICIA IN BRODO SONO:

1 LT BRODO VEGETALE O DI CARNE ( se non avete voglia di fare il brodo in casa va bene anche quello pronto, o il classico dado);

4 UOVA FRESCHISSIME.( raddoppiate le dosi se vi sembrano poche)

PREPARAZIONE

Preparare il brodo secondo il vostro gusto, vegetale o si carne, oppure usare quello già pronto, controllare se è giusto di sale, eventualmente aggiungerne.

Portare a bollore il brodo, solo adesso mettere le uova, aiutatevi con un cucchiaio per distribuire bene il brodo sulle uova, facendo attenzione a non rompere il tuorlo.

Distribuite a intervalli su tutte le uova il brodo bollente fino a quando non saranno ben cotte, l’albume dovrà avvolgerle.

Il tempo di cottura e di pochi minuti, non cuocetele troppo se no rischiate che il tuorlo diventi duro.

Una volta pronte mettetele in un piatto delicatamente aiutandovi con una schiumarola, e poi copritele con il brodo rimasto

Ottima da mangiare nelle fredde sere d’inverno, un piatto veloce da preparare quando si ha poco tempo.

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STRAGE DI MESTRE OLTRE IL DANNO ANCHE LA BEFFA.

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Strage di Mestre oltre il danno anche la beffa. L’assicurazione del mezzo potrebbe non risarcire le vittime dell’incidente.

Proseguono le indagini da parte della Procura di Venezia sulle possibili cause che hanno provocato la strage di Mestre.

La procura si è affidata a dei tecnici specializzati, che come ha riferito il Procuratore “hanno un compito molto delicato da svolgere”.

In tanto i responsabili dei lavori di manutenzione del ponte hanno fatto sapere che “i lavori di manutenzione e rimodernamento erano cominciati già da un mese, tutta la documentazione e gli stessi lavori sono a norma di legge”.

Si attende la autopsia e gli esami tossicologici sul corpo dell’autista,

per valutare un eventuale malore, o se fosse stato sotto l’effetto di alcool o droghe.

Dai primi sopraluoghi fatti sul ponte, negli ultimi 50 metri prima che il bus precipitasse di sotto, sono presenti ben 25 punti di contatto sul Guard Rail come ha indicare che l’autista stesse cercando in qualche modo di far fermare il bus.

L’ autista di altro bus, ha confermato che “il mezzo passatogli accanto e poi precipitato viaggiava a una velocità molto moderata circa a 33 km orari”.

Se l’esito degli esami, sul corpo dell’autista dovessero dimostrare, che l’incidente è accaduto per colpa di un malore, assicurazione del bus con pagherebbe nessun risarcimento.

La polizza assicurativa del mezzo non è coperta per questi casi di incidente,

tutte le vittime della strage di Mestre oltre al danno subirebbero anche la beffa di non essere risarcite per tutto quello che hanno subito.

Risarcimento che non arriverà per chi ha perso la vita, ha subito danni fisici o perso persone care, come amici e parenti.

GREGGE DI PECORE MANGIA MARIJUANA.

GREGGE DI PECORE MANGIA MARIJUANA.

Gregge di pecore mangia marijuana, in seguito a una tempesta, la mandria si è riparata in una serra, li ne hanno mangiato ben 600 kg.

La curiosa storia arriva dalla Grecia, nella città di Almyros ,

nel mese di settembre la tempesta Daniel ha causato devastanti inondazioni, uccidendo più di 110.000 animali.

Le inondazioni avevano reso difficile per gli animale trovare erba fresca. All’indomani della tempesta il gregge di pecore stava cercando un riparo e del cibo, si è imbattuta nella serra.

All’interno della serra era coltivata marijuana medicinale, una volta che le pecore sono entrate hanno cominciato a mangiare tutto quello che hanno trovato.

Il pastore, non trovando più le sue pecore, era andato a cercarle, per scopri che correvano in modo frenetico, tremavano senza controllo, e facevano dei salti così elevati, non certo tipici per un gregge di pecore.

Preoccupato il pastore, ha fatto visitare le proprie pecore da un veterinario, che gli ha subito detto che erano sotto l’effetto della marijuana.

Per il proprietario della serra, l’incidente con le pecore è stato solo l’ultimo di una serie di circostanze sfortunate che hanno devastato il suo raccolto.

“Non so se è per ridere o piangere”, ha detto a TheNewspaper.gr. “Abbiamo avuto l’ondata di caldo e abbiamo perso molta produzione. Abbiamo avuto le inondazioni, abbiamo perso quasi tutto. E ora questo… La mandria entrò nella serra e mangiò ciò che era rimasto. Non so cosa dire, onestamente

C’è da precisare che l’uso della cannabis per scopi medici in Grecia è stata legalizzata del 2017, nel 2018 il governo Greco, ha revocato il divieto di coltivazione della cannabis.

All’ inizio del 2023, la Grecia ha inaugurato il primo impianto di produzione di cannabis medicinale, dimostrando essere un grande aiuto per gli agricoltori che stavano lottando economicamente.