DOPO IL BRUTALE OMICIDIO DI GIULIA, UCCISA DALL’EX FIDANZATO TURETTA, GINO E ELENA CECCHETTIN SONO DIVENTATI VITTIME DI ODIO SUI SOCIAL.
NON TUTTI HANNO RISPETTATO IL LUTTO E IL DOLORE DEI FAMILIARI, SUI SOCIAL, INFATTI SONO CIRCOLATI COMMENTI E ARTICOLI OFFENSIVI E DIFFAMATORI.
NEI CONFRONTI DEL PADRE GINO E DELLA SORELLA ELENA, ACCUSATI DI ESSERE COMPLICI O RESPONSABILI DELLA TRAGEDIA.
GINO CECCHETTIN, IL PADRE CHE HA PERSO DUE VOLTE
GINO CECCHETTIN, IL PADRE DI GIULIA, HA VISSUTO DUE LUTTI IN POCO PIU’ DI UN ANNO: PRIMA LA MOGLIE MONICA MORTA PER UN TUMORE NELL’OTTOBRE 2022.
POI LA FIGLIA GIULIA, UCCISA DAL EX FIDANZATO FILIPPO TURETTA, E GETTATA IN UN CANALONE VICINO AL LAGO DI BARCIS, NLE PORDENONESE.
UN DOLORE INIMMAGINABILE, CHE IL PADRE HA ESPRESSO CON COMMOVENTI MESSAGGI SUI SOCIAL, DOVE HA RICORDATO L’AMORE PER LA FIGLIA E LA MOGLIE.
“AMORE MI, MI MANCHI GIA’ TANTISSIMO, ABBRACCIA LA MAMMA E DALLE UN BACIO DA PARTE MIA” HA SCRITTO GINO, POSTANDO UNA FOTO DI GIULIA.
MA TRA LE PAROLE DI AFFETTO E SOLIDARIETA’, SONO APPARSI ANCHE COMMENTI CRUDELI E INSENSATI, CHE HANNO MESSO IN DUBBIO IL RUOLO DEL PADRE NELLA VICENDA.
ALCUNI UTENTI, INFATTI HANNO SOSTENUTO CHE GINO FOSSE A CONOSCENZA DEI MALTRATTAMENTI CHE FILIPPO INFLIGGEVA A GIULIA.
O ADDITITTURA CHE AVESSE FAVORITO LA FUGA DELL’ASSASSINO IN GERMANIA, DOVE POI E’ STATO ARRESTATO.
ALTRI HANNO INSINUATO CHE IL PADRE AVESSE UNA RELAZIONE CON LA NONNA DI GIULIA, CARLA GATTO, CHE HA PRESENTATO UN LIBRO SUI TEMI DELLA VIOLENZA DI GENERE E DELLA RIBELLIONE FEMMINILE.
TUTTE ACCUSE INFONDATE E CALUNNIOSE, CHE HANNO FERITO ULTERIOMENTE IL PADRE, CHE HA SEMPRE CERCATO DI PROTEGGERE E SOSTENERE LA FIGLIA
ELENA CECCHETTIN, LA SORELLA CHE NON SI ARRENDE
ELENA CECCHETTIN, LA SORELLA MINORE DI GIULIA, HA REAGITO ALLA MORTE DELLA SORELLA CON FORZA E CORAGGIO, TRASFORMANDO IL SUO DOLORE IN UNA LOTTA PER LE DONNE.
LA RAGAZZA, HA PARTECIPATO ALLE MANIFESTAZIONI CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE, HA LANCIATO UNA PETIZIONE.
LA CASTRAZIONE CHIMICA PER I FEMMINICIDI E HA USATO I SOCIAL PER DIFFONDERE MESSAGGI DI CONSAPEVOLEZZA E DENUNCIA.
“IO NON STARO MAI ZITTA. NON MI FARETE MAI TACERE” HA SCRITTO ELENA, PUBBLICANDO UNA CITAZIONE DELL’ATTIVISTA PERUVIANA Cristina Torres Càceres.
MA ANCHE LEI E’ STATA VITTIMA DI ODIO E AGGRESSIONE SUI SOCIAL, DOVE ALCUNI UTENTI L’HANNO ACCUSATA DI ESSERE UNA “SATANISTA”.
DI AVER PROVOCATO LA MORTE DELLA SORELLA CON LE SUE SCELTE DI VITA, DI AVER ORCHESTRATO UN COMPLOTTO PER INCASTRARE FILIPPO.
ALCUNI ARTICOLI HANNO ANCHE MESSO IN DUBBIO LA SUA IDENTITA’ DI GENERE, SOSTENENDO CHE FOSSE UNA TRANSESSUALE.
ELENA HA RISPOSTO CON DIGNITA’ E FERMEZZA A QUESTE OFFESE, DICHIRANDO DI NON FARSI TOCCARE DALLE PAROLE E DEI COMMENTI:
“GRAZIE PER LE PAROLE D’AFFETTO. COMUNQUE NON PREOCCUPATEVI, LE PAROLE E I COMMENTI NON MI TOCCANO. SONO SOLO CONSPIRACY THEORIES”.
“SO COSA PENSA CHI MI VUOLE BENE, PRIMA DI TUTTI C’ERA GIULIA” HA SCRITTO ELENA, MOSTRANDO UN FIORE.
UNA FAMIGLIA SOTTO ATTACCO
GINO E ELENA CECCHETTIN SONO SOLO DUE ESEMPI DI COME LA VIOLENZA NON SI FERMA AL FEMMINICIDIO, MA SI ESTENDE ANCHE AI FAMILIARI DELLE VITTIME.
CHE VENGONO COLPITI DA INSULTI, MINACCE, DIFFAMAZIONI, FALSITA’.
UNA VIOLENZA CHE SI ALIMENTA DI PREGIUDIZI, IGNORANZA, SESSISMO, OMOFOBIA, CHE CERCA DI DELEGITTIMARE IL DOLORE E LA RICHIESTA DI GIUSTIZIA DEI FAMILIARI.
VIOLENZA CHE VA CONTRASTATA CON LA SOLIDARIETA’. L’INFORMAZIONE, LA CULTURA, LA LEGALITA’.
UNA VIOLENZA CHE NON DEVE AVERE SPAZIO SUI SOCIAL, DOVE INVECE DOVREBBE PREVALERE IL RISPETTO E LA SENSIBILITA’ VERSO CHI HA PERSO UNA PERSONA CARA IN MODO ATROCE.
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