Giorno: 10 Dicembre 2023

GINO E ELENA CECCHETTIN VITTIME DI ODIO SUI SOCIAL

GINO E ELENA CECCHETTIN VITTIME DI ODIO SUI SOCIAL

DOPO IL BRUTALE OMICIDIO DI GIULIA, UCCISA DALL’EX FIDANZATO TURETTA, GINO E ELENA CECCHETTIN SONO DIVENTATI VITTIME DI ODIO SUI SOCIAL.

NON TUTTI HANNO RISPETTATO IL LUTTO E IL DOLORE DEI FAMILIARI, SUI SOCIAL, INFATTI SONO CIRCOLATI COMMENTI E ARTICOLI OFFENSIVI E DIFFAMATORI.

NEI CONFRONTI DEL PADRE GINO E DELLA SORELLA ELENA, ACCUSATI DI ESSERE COMPLICI O RESPONSABILI DELLA TRAGEDIA.

GINO CECCHETTIN, IL PADRE CHE HA PERSO DUE VOLTE

GINO CECCHETTIN PADRE DI GIULIA

GINO CECCHETTIN, IL PADRE DI GIULIA, HA VISSUTO DUE LUTTI IN POCO PIU’ DI UN ANNO: PRIMA LA MOGLIE MONICA MORTA PER UN TUMORE NELL’OTTOBRE 2022.

POI LA FIGLIA GIULIA, UCCISA DAL EX FIDANZATO FILIPPO TURETTA, E GETTATA IN UN CANALONE VICINO AL LAGO DI BARCIS, NLE PORDENONESE.

UN DOLORE INIMMAGINABILE, CHE IL PADRE HA ESPRESSO CON COMMOVENTI MESSAGGI SUI SOCIAL, DOVE HA RICORDATO L’AMORE PER LA FIGLIA E LA MOGLIE.

“AMORE MI, MI MANCHI GIA’ TANTISSIMO, ABBRACCIA LA MAMMA E DALLE UN BACIO DA PARTE MIA” HA SCRITTO GINO, POSTANDO UNA FOTO DI GIULIA.

MA TRA LE PAROLE DI AFFETTO E SOLIDARIETA’, SONO APPARSI ANCHE COMMENTI CRUDELI E INSENSATI, CHE HANNO MESSO IN DUBBIO IL RUOLO DEL PADRE NELLA VICENDA.

ALCUNI UTENTI, INFATTI HANNO SOSTENUTO CHE GINO FOSSE A CONOSCENZA DEI MALTRATTAMENTI CHE FILIPPO INFLIGGEVA A GIULIA.

O ADDITITTURA CHE AVESSE FAVORITO LA FUGA DELL’ASSASSINO IN GERMANIA, DOVE POI E’ STATO ARRESTATO.

ALTRI HANNO INSINUATO CHE IL PADRE AVESSE UNA RELAZIONE CON LA NONNA DI GIULIA, CARLA GATTO, CHE HA PRESENTATO UN LIBRO SUI TEMI DELLA VIOLENZA DI GENERE E DELLA RIBELLIONE FEMMINILE.

TUTTE ACCUSE INFONDATE E CALUNNIOSE, CHE HANNO FERITO ULTERIOMENTE IL PADRE, CHE HA SEMPRE CERCATO DI PROTEGGERE E SOSTENERE LA FIGLIA

ELENA CECCHETTIN, LA SORELLA CHE NON SI ARRENDE

ELENA CECCETTIN SOLORELLA DI GIULIA

ELENA CECCHETTIN, LA SORELLA MINORE DI GIULIA, HA REAGITO ALLA MORTE DELLA SORELLA CON FORZA E CORAGGIO, TRASFORMANDO IL SUO DOLORE IN UNA LOTTA PER LE DONNE.

LA RAGAZZA, HA PARTECIPATO ALLE MANIFESTAZIONI CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE, HA LANCIATO UNA PETIZIONE.

LA CASTRAZIONE CHIMICA PER I FEMMINICIDI E HA USATO I SOCIAL PER DIFFONDERE MESSAGGI DI CONSAPEVOLEZZA E DENUNCIA.

“IO NON STARO MAI ZITTA. NON MI FARETE MAI TACERE” HA SCRITTO ELENA, PUBBLICANDO UNA CITAZIONE DELL’ATTIVISTA PERUVIANA Cristina Torres Càceres.

MA ANCHE LEI E’ STATA VITTIMA DI ODIO E AGGRESSIONE SUI SOCIAL, DOVE ALCUNI UTENTI L’HANNO ACCUSATA DI ESSERE UNA “SATANISTA”.

DI AVER PROVOCATO LA MORTE DELLA SORELLA CON LE SUE SCELTE DI VITA, DI AVER ORCHESTRATO UN COMPLOTTO PER INCASTRARE FILIPPO.

ALCUNI ARTICOLI HANNO ANCHE MESSO IN DUBBIO LA SUA IDENTITA’ DI GENERE, SOSTENENDO CHE FOSSE UNA TRANSESSUALE.

ELENA HA RISPOSTO CON DIGNITA’ E FERMEZZA A QUESTE OFFESE, DICHIRANDO DI NON FARSI TOCCARE DALLE PAROLE E DEI COMMENTI:

“GRAZIE PER LE PAROLE D’AFFETTO. COMUNQUE NON PREOCCUPATEVI, LE PAROLE E I COMMENTI NON MI TOCCANO. SONO SOLO CONSPIRACY THEORIES”.

“SO COSA PENSA CHI MI VUOLE BENE, PRIMA DI TUTTI C’ERA GIULIA” HA SCRITTO ELENA, MOSTRANDO UN FIORE. 

UNA FAMIGLIA SOTTO ATTACCO

GINO E ELENA CECCHETTIN SONO SOLO DUE ESEMPI DI COME LA VIOLENZA NON SI FERMA AL FEMMINICIDIO, MA SI ESTENDE ANCHE AI FAMILIARI DELLE VITTIME.

CHE VENGONO COLPITI DA INSULTI, MINACCE, DIFFAMAZIONI, FALSITA’.

UNA VIOLENZA CHE SI ALIMENTA DI PREGIUDIZI, IGNORANZA, SESSISMO, OMOFOBIA, CHE CERCA DI DELEGITTIMARE IL DOLORE E LA RICHIESTA DI GIUSTIZIA DEI FAMILIARI.

VIOLENZA CHE VA CONTRASTATA CON LA SOLIDARIETA’. L’INFORMAZIONE, LA CULTURA, LA LEGALITA’.

UNA VIOLENZA CHE NON DEVE AVERE SPAZIO SUI SOCIAL, DOVE INVECE DOVREBBE PREVALERE IL RISPETTO E LA SENSIBILITA’ VERSO CHI HA PERSO UNA PERSONA CARA IN MODO ATROCE.

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INCENDIO ALL'OSPEDALE DI TIVOLI CAUSE E CONSEGUENZE

INCENDIO ALL’OSPEDALE DI TIVOLI CAUSE E CONSEGUENZE

UN GRAVE INCENDIO ALL’OSPEDALE DI TIVOLI IL SAN GIOVANNI EVANGELISTA” HA DEVASTATO LA STRUTTURA NELLA NOTTE TRA IL 9 E IL 10 DICEMBRE 2023.

COSTRINGENDO L’EVACUAZIONE DI OLTRE 200 PAZIENTI, TRA NEONATI, INTUBATI E SEDATI. LE FIAMME SONO PARTITE DA UN’AREA ESTERNA AL NOSOCOMIO.

DOVE ERANO STOCCATI DEI RIFIUTI OSPEDALIERI, E SI SONO PROPOGATE RAPIDAMENTE, ALIMENTATE DAL VENTO E DALLA PRESENZA DI MATERIALE INFIAMMABILE.

L’INCENDIO HA INTERESSATO IL PRONTO SOCCORSO, LA TERAPIA INTENSIVA, LA GINECOLOGIA E LA CAMERA MORTUARIA, DISTRUGGENDO ATTREZZATURE, DOCUMENTI E ARREDI.

LE CAUSE DELL’INCENDIO ALL’OSPEDALE DI TIVOLI

VIGILI CHE SPENGONO IL FUOCO

LA PROCURA DI TIVOLI HA APERTO UN’INCHIESTA PER ACCERTARE LE CAUSE DELL’INCENDIO, ESCLUDENDO AL MOMENTO L’IPOTESI DI DOLO.

SECONDO LE PRIME RICOSTRUZIONI, IL ROGO E’ ACCADUTO PER UN CORTO CIRCUITO IN UN AREA DOVE ERANO ACCUMULATI DEI RIFIUTI OSPEDALIERI.

COME MASCHERINE, GUANTI, CAMICI E ALTRO MATERIALE SANITARIO.

SI TRATTA DI UNA ZONA CHE ERA OGGETTO DI UNA SEGNALAZIONE DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI, CHE AVEVA EVIDENZIATO IL RISCHIO DI INCENDIO E IL MANCATO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI.

LA DIREZIONE DELL’OSPEDALE HA AMMESSO CHE SI TRATTAVA DI UNA SITUAZIONE ANOMALA, DOVUTA ALLA CARENZA DI PERSONALE E ALLA DIFFICOLTA’ DI TROVARE DITTE DISPOSTE A RITIRATE I RIFIUTI.

LE CONSEGUENZE DELL’INCENDIO

L’INCENDIO HA MESSO A DURA PROVA IL PERSONALE SANITARIO E I SOCCORITORI, CHE HANNO DOVUTO AFFRONTARE UNA SITUAZIONE DI EMERGENZA E DI CAOS, TRA FIAMME E FUMO.

MEDICI, INFERMIERI E VOLONTARI HANNO LAVORATO AL BUIO, CON BOMBOLE D’OSSIGENO DI EMERGENZA.

TRASPORTANDO I PAZIENTI GRAVI IN ALTRE STRUTTURE, TRA CUI IL POLICLINICO UMBERTO I DI ROMA.

TRA I PAZIENTI EVACUATI CI SONO, 12 NEONATI, ALCUNI DEI QUALI PREMATURI, PORTATI VIA IN INCUBATRICI.

ALTRI PAZIENTI HANNO TROVATO POSTO IN ALTRE REGIONI, COME L’ABRUZZO E LA CAMPANIA.

LE POLEMICHE SULL’INCENDIO

L’INCENDIO HA SCATENATO UNA SERIE DI POLEMICHE DA PARTE DEI FAMILIARI DEI PAZIENTI, DEL SINDACATI E DELLE FORZE POLITICHE.

I FAMILIARI HANNO DENUNCIATO IL RITARDO NEI SOCCORSI, LA MANCANZA DI INFORMAZIONI E LA DISORGANIZZAZIONE.

I SINDACATI HANNO CHIESTO IL COMMISSARIAMENTO DELL’OSPEDALE E L’APERTURA DI UN’INDAGINE INTERNA.

LE FORZE POLITICHE HANNO SOLLEVATO IL PROBLEMA DELLA SICUREZZA E DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI OSPEDALIERI, CHIEDENDO CHIARIMENTI E RESPONSABILITA’.

FRANCESCO ROCCA PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO, FRANCESCO ROCCA, HA ESPRESSO SOLIDARIETA’ AL PERSONALE E AI PAZIENTI.

ANNUNCIANDO UN PIANO DI INTERVENTI PER RIPRISTINARE L’OPERATIVITA’ DELL’OSPEDALE E GARANTIRE L’ ASSISTENZA SANITARIA SUL TERRITORIO.

PURTROPPO SONO QUATTRO LE VITTIME MORTE NELL’INCENDIO DEL’OSPEDALE DI TIVOLI “SAN GIOVANNI EVANGELISTA”, E NUMEROSI I PAZIENTI INTOSSICATI.

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LA TELEFOBIA: UN FENOMENO IN CRESCITA.

LA TELEFOBIA: UN FENOMENO IN CRESCITA.

UN FENOMENO IN CRESCITA E’ LA PAURA DEL TELEFONO, PER ALCUNI GIOVANI SI TRATTA DI UNA VERA E’ PROPRIA FOBIA, CHIAMATA “TELEFOBIA”.

LA “TELEFOBIA” O “FOBIA DEL TELEFONO FISSO” CONSISTE NELLA PAURA DI RICEVERE O EFFETTUARE TELEFONATE, SOPRATTUTTO IN AMBITO LAVORATIVO.

PARLARE AL TELEFONO PUO’ ESSERE FONTE DI ANSIA E DISAGIO PER MOLTE PERSONE, MA PER ALCUNI GIOVANI GIAPPONESI SI TRATTA DI UNA VERA E PROPRIA FOBIA.

SECONDO UNO STUDIO CONDOTTO DALL’ ISTITUTO DI RICERCA DI TOKYO, SU UN CAMPIONE DI 562 PERSONE, IL 72,7% DEI GIAPPONESI TRA I 20 E I 30 ANNI DI DICHIARA DI SOFFRIRE DI QUESTO DISTURNO

.

LE CAUSE DELA TELEFOBIA

QUALI SONO LE CAUSE DI QUESTA PAURA IRRAZIONALE? GLI ESPERTI RITENGONO CHE CI SIANO DIVERSI FATTORI CHE CONTRIBUISCONO A GENERARE LA PAURA DEL TELEFONO, TRA CUI:

  • LA DIFFUSIONE DELLE FUNZIONI DI MESSAGISTICA DEI SOCIAL MEDIA

CHE HANNO RIDOTTO DRASTICAMENTE LE OPPORTUNITA’ DI PARLARE AL TELEFONO, ABITUANDO I GIOVANI A COMUNICARE IN MODO PIU’ RAPIDO E INFORMALE E ANONIMO.

  • LA PRESSIONE SOCIALE E LE ASPETTATIVE ELEVATE

I GIOVANI GIAPPONESI DEVONO AFFRONTARE UNA SOCIETA’ COMPETITIVA, BASATA SUL SUCCESSO, CHE LI RENDE INSICURI E TIMOROSI DI FARE BRUTTE FIGURE O DI ESSERE GIUDICATI NEGATIVAMENTE.

  • LA MANCANZA DI ABILITA’ COMUNICATIVA

CHE IMPEDISCE AI GIOVANI DI ESPRIMERE LE PROPRIE OPINIONI, DI GESTIRE I CONFLITTI E DI AFFRONTARE LE CRITICHE IN MODO COSTRUTTIVO.

LE CONSEGUENZE

LA TELEFOBIA PUO’ AVERE DELLE CONSEGUENZE NEGATIVE SIA A LIVELLO PERSONALE CHE PROFESSIONALE, TRA CUI:

  • L’ISOLAMENTO SOCIALE E IL RITIRO DALLA VITA SOCIALE.

CHE PUO’ PORTARE A FENOMENI COME L’HIKIKOMORI, OVVERO LA SINDROME DEI RAGAZZI CHE SI CHIUDONO IN CAMERA, E RIFIUTANO OGNI CONTATTO CON IL MONDO ESTERNO.

  • LA PERDITA DI OPPORTUNITA’ LAVORATIVE E DI CARRIERA.

PUO’ COMPROMETTERE IL FUTURO E L’AUTONONOMIA DEI GIOVANI, SOPRATTUTTO IN UN MERCATO DEL LAVORO SEMPRE PIU’ ESIGENTE E DINAMICO.

  • LA COMPROMISSIONE DELLA SALUTE MENTALE E FISICA.

CHE PUO’ MANIFESTARSI CON SINTOMI COME L’ANSIA, DEPRESSIONE, INSONNIA, MAL DI TESTA, SUDORAZIONE, PALPITAZIONI E ATTACCHI DI PANICO.

COME SUPERARE LA TELEFOBIA

LA TEFOBIA NON E’ UNA MALATTIA, MA UN DISTURBO CHE PUO’ ESSERE SUPERATA CON L’AIUTO DI UN PROFESSIONISTA E L’APPLICAZIONE DI ALCUNE STRATEGIE, TRA CUI:

  • AFFRONTARE GRADUALMENTE LA PROPRIA PAURA

INIZIANDO CON TELEFONATE BREVI E SEMPLICI, E AUMENTANDO PROGRESSIVAMENTE LA DURATA E COMPLESSIVITA’ DELLE CONVERSAZIONI.

  • PREPARARSI IN ANTICIPO ALLA TELEFONATA

SCRIVENDO UN ELENCO DI ARGOMENTI DA TRATTARE, DI DOMANDE DA FARE E DI RISPOSTE POSSIBILI, FACENDO DELLE PROVE A VOCE ALTA CON UNA PERSONA DI FIDUCIA.

  • ADOTTARE UNA POSTURA ERETTA E SICURA

RESPIRARE PROFONDAMENTE E LENTAMENTE, SORRIDERE E PARLARE CON UN TONO DI VOCE CHIARO E CALMO, EVITANDO DI INTERROMPERE O DI ESSERE INTERROTTI.

  • SVILUPPARE LA PROPRIA AUTOSTIMA

RICONOSCENDO I PROPRI PUNTI DI FORZA E I PROPRI LIMITI, IMPARANDO A ESPRIMERE LE PROPRIE IDEE E I PROPRI BISOGNI IN MODO RISPETTOSO E CONVINCENTE.

LA TELEFOBIA E’ UN FENOMENO IN CRESCITA TRA I GIOVANI GIAPPONESI, MA NON E’ UNA CONDANNA.

CON IL SUPPORTO ADEGUATO E CON LA VOLONTA’ DI CAMBIARE, E POSSIBILE SUPERARE QUESTA PAURA E MIGLIORARE LA PROPRIA QUALITA’ DI VITA.

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